[Video, 1998] "O. F. ovvero Orlando Furioso impunemente eseguito da Motus", spettacolo, 1998
Corporate Body
Content
4 VHS:
1 Betacam (077-OF): "Orlando furioso" di Motus (durata: 00:14:44);
VHS 2 (106-OF): Motus "O. F." sabato 9 maggio 1998-domenica 10 maggio 1998, Teatro Polivalente Occupato, Bologna (durata: );
VHS 3 (142-OF): spettacolo integrale Scandicci (durata: );
4 MiniDV (237-OF): miniDV "Orlando" Bergamo 2, workshop Sarajevo (tutto) (durata: 01:02:11).
Date Issued
February 20, 1998
Abstract
"O. F. ovvero Orlando Furioso impunemente eseguito da Motus". Di: Enrico Casagrande, Daniela Nicolò, David Zamagni. Scene e musiche: AZT + END. Luci: Enzo Fascetto Sivillo. In scena: Giancarlo Bianchini, Enrico Casagrande, Cristina Negrini, Daniela Nicolò, David e Cristina Zamagni. Milano, "Teatri '90", Rotonda della Besana, 20 febbraio 1998. "L’amore stesso è una macchina da guerra dotata di poteri strani… quasi terrificanti… la sessualità passa per il divenire-donna dell’uomo e il divenir-animale dell’umano…" (G. Deleuze - F. Guattari da "Mille plateaux").
O. F. si ispira all’Orlando Furioso di Ariosto, ma in particolare, del poema, coglie la trama del folle amore di Orlando per Angelica. Un amore cieco, unidirezionale, platonico, angelico che, nello spettacolo, assume tutte le connotazioni dell’epoca contemporanea. Una pedana circolare in movimento ospita i corpi degli attori. Denudati come body artisti in attesa della performance. Se alcuni stanno immobili a simulare un erotico tableau vivant, altri si esercitano in pratiche sadomasochistiche con tanto di oggetti da sexy shop. Uomini a torso nudo con croce al collo e ghirlanda di rose rosse sulle spalle. Donne in bianco che frustano il pavimento o in nero che passeggiano un cagnolino. Orlando veste un abito che gli lascia nudo il ventre. Ha ben tre spade. "Io sono Orlando e ho ucciso giustamente" sentenzia una voce fuori scena. Angelica porta i capelli rossi sbarazzini e ascolta musica in cuffia da un walkman. Le immagini fetish che avevano fatto la loro comparsa in "Catrame" persistono su questa piattaforma girevole che sembra voler rappresentare il continuo inseguimento presente nel poema dell’Ariosto. Ma è anche una moderna sfilata di moda, una passerella inafferrabile e effimera, in cui tutto passa. Una sexy crocerossina. Una sensuale maliarda nuda sotto l’ampia pelliccia. La sessualità ambigua, ancora una volta, si fonde con l’immagine del Cristo, mentre falli di plastica vengono indossati da un ormai sconfitto Orlando. Sulle note di una sgraziata "My way", Angelica e Orlando si incontrano in un rapporto servo-padrona in cui lei lo tiene al guinzaglio. Fallito anche questo estremo tentativo di relazione, nonostante i tentativi di ingrossamento e gonfiamento del dildo, all’eroe non resta che cedere, arrendersi, abbandonare. Se del testo originale resta davvero poco - eccezion fatta per alcuni versi recitati con voce pastosa da Arnoldo Foà - l’atmosfera generale, il continuo raddoppiarsi dei personaggi, l’inafferrabilità della situazione, la bramosità di un amore non corrisposto, sono i capisaldi del poema e anche dello spettacolo. (Presentazione di Patrizia Bologna).
License
CC BY-NC-ND
File Type
Video
Physical Type
Registrazione video
Audio/Video File Encoding
video/mp4
Preservation Status
buono
Preservation Status Notes
Collocazione: Archivio Bisulli 077-OF, 106-OF, 142-OF, 237- OF